L’aggressività e i capricci del tuo bambino ti disorientano? Se ti trovi alle prese con un figlio che non riconosci più e che improvvisamente inizia a mordere, graffiare, rispondere male, litigare con i compagni, i fratelli e addirittura con te, non andare in panico! Sono tutti atteggiamenti fisiologici che fanno parte della crescita.
Cosa puoi fare per comprendere i comportamenti aggressivi del tuo bambino e aiutarlo?
Prima di tutto devi capire come affrontarli, cioè con quale spirito e quale atteggiamento di fondo farlo. Perché se non lavori prima sulle tue emozioni e le tue considerazioni di fondo, a nulla ti serviranno consigli preconfezionati o il manuale del perfetto pedagogista.
Questi semplici e pochi passi ti aiuteranno invece a vedere le cose da una prospettiva diversa.
Ti aiuteranno a comprendere cosa succede davvero, a evitare devastazioni emotive inutili e inopportune ma anche a cogliere il lato positivo di “capricci” e conflitti.
1. Mantieni la calma e prendi tempo
La pedagogia ci aiuta prima di tutto a porci in un atteggiamento di attenzione e comprensione. Ci insegna a “essere” oltre che a fare, e ci spiega che rispondere al bambino con il suo stesso tono emotivo non aiuta né lui né te.
Non è possibile infatti capire cosa succede al tuo bambino quando tu per prima ti senti agitata, in preda all’ansia o altrettanto innervosita dalla situazione. Quindi, prima di tutto, cerca di mantenerti calma.
I classici consigli di fare un bel respiro, contare fino a 10, cambiare stanza, bersi un bicchiere d’acqua sono sempre utili. Quantomeno aiutano a perdere un po’ di tempo, a lasciare sbollire l’immediatezza dell’aggressività e a calmare un po’ l’animo.
2. Mantieni le distanze
Non lasciarti trascinare emotivamente dentro questa situazione, non assorbire la tensione, le urla, la rabbia dei tuoi figli e non caricare loro delle tue emozioni e delle tue fatiche.
Non aspettare il primo litigio per sbottare furibondamente pensando che tutta la tua vita fa schifo e che vorresti non avere mai avuto figli. Probabilmente sarebbe più corretto comunicare la tua stanchezza, frustrazione e rabbia contro il tuo capo ufficio o la cliente sgarbata del pomeriggio.
Cioè, non riversare sui tuoi figli le emozioni negative della giornata o del periodo che ti porti dentro.
Se hai del rancore verso tuo marito, non aspettare che i tuoi figli litighino per avere una scusa per buttare fuori tutto quello che hai tenuto dentro.
Cerca quindi di rimanere nella situazione, concentrati sul problema oggettivo, sull’argomento della discussione e vivi questi momenti per quello che sono: un semplice momento di confronto tra persone che si amano e che si concedono di avere opinioni diverse, o fisiologici momenti di crescita del bambino più piccolo che sta mettendo alla prova se stesso e la propria identità.
3. Non pensare di avere sbagliato tutto
Tieni ben presente ciò che sta avvenendo: il litigio tra fratelli, il “capriccio” con urla e oggetti buttati per aria, il morso tra due bambini NON sono la fine del mondo!
Questi non sono momenti di dramma e di tragedia che mettono fine all’idilliaca immagine della famiglia perfetta che ti eri creata.
Non c’è nulla di così devastante in atto: non si sgretola nulla, non significa che i tuoi figli si odiano o che il bambino che morde non sopporta il compagno e bisogna trasferirlo di asilo.
Non significa, soprattutto, che tuo figlio ce l’ha con te, che ti vuole mettere alla prova, che ti vuole sfidare. E non pensare a questi momenti di conflittualità come a momenti di fallimento e di errore irreparabile.
La “mamma sufficientemente buona “ di Winnicott non è una madre perfetta che non sbaglia mai. E’ una madre che fa del suo meglio in ogni circostanza e che accoglie queste situazioni come semplici momenti di crescita, sapendo che ci sarebbero comunque stati indipendentemente dal suo modo di fare.
4. Pensa positivo
Prova a pensare questi momenti come opportunità di crescita e vedrai come tutto cambia.
Se riesci a comprendere il significato profondo del conflitto, del “capriccio” e del morso, imparerai a vedere in questi momenti un’utile occasione per imparare come si fa a esprimere la propria identità e il proprio volere, senza ledere la libertà altrui e nel pieno rispetto delle regole di convivenza civile.
Come si fa ad ascoltare il parere degli altri, anche se diverso dal proprio, con atteggiamento di reale comprensione ed ascolto; a trovare un compromesso che renda tutti contenti o che permetta di ottenere una serena convivenza.
Come si fa la pace quando si è entrati in conflitto e come ripristinare la solidità in un rapporto.
Pensa che bello se tutti fossero capaci di confrontarsi in questo modo, se tu e il tuo compagno riusciste a comunicare sempre in questo modo!
Quindi, pensa a tutti questi momenti come opportunità di apprendimento e importantissime occasioni di crescita, proprio perché sono agìte in un’età e con conflitti che non sono tanto importanti e che quindi possono essere un adeguato terreno di prova senza lasciare strascichi drammatici.
Se farai tue queste considerazioni e inizierai a viverle dentro di te con sistematicità, inizierai a vivere più serena e saprai come affrontare queste situazioni.
Qui puoi trovare un mio articolo scritto per Genitori Channel sulla rabbia e le emozioni dei bambini
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Se hai bisogno di approfondire le dinamiche aggressive del tuo bambino, o sei alle prese con la gelosia tra fratelli, o senti la necessità di sciogliere alcune emozioni che ti attanagliano, io posso aiutarti. Con le mie consulenze pedagogiche lavoreremo su questi temi e andremo alla ricerca delle strategie quotidiani più utili per te.
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