Bambini e regole: un piccolo test per capire se le regole che stai dando hanno senso, se sono efficaci e cosa modificare per farle rispettare dai tuoi bambini.
“Non mi ascolta mai”, “fa quello che vuole”, “è una sfida continua”, “lo fa apposta”, ti ci ritrovi anche tu? Prima o poi, in una famiglia, almeno una volta, si pronunciano queste fatidiche parole… seguite dall’inevitabile “non ne posso più!”.
Prima di arrivare al tuo esaurimento e onde evitare di esasperare inutilmente i tuoi bambini, cerchiamo di fare un po’ di chiarezza.
Le regole sono protocolli organizzativi
Anzitutto tieni bene a mente che
le regole sono qualcosa di funzionale alla vita.
Se ci pensi bene, un qualsiasi gioco da tavolo, o di squadra, ha delle regole ben definite, senza le quali sarebbe impossibile giocare, vivere e divertirsi.
Le regole non sono quindi un qualcosa di brutto che si deve imporre a qualcuno per il quieto vivere o in nome di un qualsivoglia galateo. Le regole servono a vivere meglio.
Le regole sono la declinazione di una organizzazione funzionale.
Non hanno niente di emotivo, sentimentale o viscerale. Sono semplici protocolli organizzativi e come tali andrebbero definiti, pensati, proclamati e fatti rispettare.
Sono sicura che inizia già a sentirti meglio: messa in questi termini una regola perde quell’alone inquietante che la fa smembrare tanto difficile e impossibile da far rispettare. Giusto?
E adesso prova a fare questo utile test per comprendere se le regole che stai dando ai tuoi bambini sono funzionali, efficaci o se vanno modificate.
1) Elenca le regole che di solito dai ai tuoi bambini:
Prendi carta e penna, senza paura, devi proprio scriverle nero su bianco. Altrimenti rimangono vaghe nella tua testa e quando le proclamerai risulteranno confuse.
Scrivi tutte quelle che ti vengono in mente e che solitamente usi in casa tua.
Ad esempio:
- “Togliti le scarpe quando entri in casa!”
- “Metti in ordine i tuoi giocattoli”
- “Lavati denti prima di andare a letto”
Un protocollo organizzativo per funzionare ed essere valido, deve avere determinate caratteristiche e rispettare dei criteri ben precisi. Allo stesso modo le regole che vuoi che i tuoi figli ricevano e rispettino devono avere delle caratteristiche ben precise.
2) Analizza la tua lista tenendo presente le caratteristiche di una buona regola
Le regole, a qualsiasi età e in qualsiasi contesto, devono avere caratteristiche ben precise. Specie se si tratta di bambini.
- Una regola deve essere condivisa cioè deve essere scelta, voluta, definita insieme al proprio partner e a chi si occupa del bambino. Sembra banale ma questo è uno dei punti più critici in una famiglia ed è uno dei più fragili. Quasi sempre, se i bambini non rispettano una regola, è molto probabile che mamma e papà non siano così unanimi nel considerarla valida e spesso uno dei due la trasgredisce sistematicamente.
Prendetevi quindi il vostro tempo per discutere insieme la regole e chiaritele prima di tutto a voi stessi. Piuttosto trovate un compromesso, fissatene di meno ma quelle che date devono essere assolutamente condivise e rispettate da tutti.
- Adeguate all’età: qui entra in gioco l’aspettativa. Quasi sempre si hanno delle aspettative totalmente irrealistiche riguardo ai bambini o generalmente troppo alte. Si pensano come se fossero degli adulti in miniatura oppure si pretende dai primogeniti cose impensabili per un bambino di quella età. Avere un minimo di conoscenza di cosa è un bambino, di come ragiona, come sente, come si comporta a seconda dell’età che ha dovrebbe essere il minino per poter definire delle regole adeguate. Stare seduti a tavola insieme ai genitori senza avere nulla in mano per oltre mezz’ora direi che è decisamente impossibile da chiedere a un bambino piccolo.
- Adeguate al contesto: generalmente le regole non dovrebbero modificarsi a seconda del contesto o delle circostanze ma è pur vero che alcune cose si possono adattare o spiegare, dando comunque dei limiti e cercando di stare in contesti adeguati al bambino e al vostro stile di vita. Se vai a trovare un bambino che è abituato a mangiare sul divano la merenda tutti i giorni, è probabile che anche tuo figlio lo voglia fare, anche se in casa tua questo sarebbe inammissibile. Quello che puoi fare è spiegare che in altre situazioni ci sono persone che hanno abitudini diverse, spiegare perché in casa vostra vige questa regola e in altre no e magari scoprire che le vostre regole, qualche volta, possono anche essere infrante o ammorbidite un po’ perché probabilmente non sono poi così fondamentali (ricordati: poche ma buone!)
- Utili: le regole devono infatti avere un senso ed essere utili alla crescita del bambino. Sono la declinazione dei propri valori, del proprio stile di vita e dovrebbero essere quanto più universali e rispettose dei valori di tutti. Devono servire a uno scopo, a rendere più rispettose le relazioni, a vivere adeguatamente un certo contesto e devono avere come scopo il benessere e la sicurezza di se stessi e degli altri, fisica ed emotiva. Ecco che la regola di mangiare sul divano può sembrare inutile e quindi non indispensabile, ma se questa modalità costringe qualcuno a compiere delle azioni che ledono il suo benessere allora non va più bene. Se ho un divano bianco non sfoderabile con un tessuto non lavabile facilmente e lo sporco con il cioccolato, questo obbliga a un lavoro faticoso e dispendioso che andrebbe tutelato e rispettato.
- Fattibili: le nonne sono campionesse mondiali di regole intrinsecamente impossibili da rispettare o senza senso! “Corri ma non sudare”, “Vai a giocare ma non litigare”, “Fai il bravo a scuola”, ecc. Queste non sono regole e sono solo una perdita di tempo che minano l’autorevolezza stessa di chi le dà.
- Chiare e semplici: una regola deve essere chiara, di immediata comprensione, semplice. È sempre bene accertarsi che il bambino abbia ascoltato e compreso ciò che si sta dicendo. Non ha senso dare una regola mentre si è nel pieno di una crisi di rabbia e non può ascoltare. Così come, soprattutto per un bimbo piccolo, non ha senso fare regole che soltanto a dirle ci si addormenta prima o si perde il filo! Un bambino piccolo ha bisogno di poche, pochissime parole. Ha bisogno di esempi pratici e parole subito comprensibili. Un leader autorevole, amato e rispettato come un capo scout alza un dito e ottiene il silenzio.
- Espresse bene: affinché una regola sia tale e non sia invece giudicante e mortificante occorre che sia espressa bene. Bisogna differenziarla dal comando ma mantenere un tono impersonale e indefinito. Dire “Vieni qui e fai i compiti” oppure “Metti a posto la stanza” non funziona molto perché sono ordini che vengono vissuti come una limitazione della propria libertà, della propria capacità di agire autonomamente e sviliscono la propria identità. Meglio affermare invece “In questa casa si fanno i compiti il sabato mattina, ti ricordi? Quindi adesso è ora dei compiti”, oppure “Prima di prendere un giocattolo bisogna riordinare questo” o ancora “Non si disegna sul muro, ma su un foglio. Ti metto questo foglio grande su questa parete e qui puoi disegnare. Qui invece, dove non c’è il foglio, non si può”.
Riuscire a dare questo tipo di regole non è difficile e ci fa sentire bene perché non ci fa sprofondare nel senso di colpa, nel fallimento o nell’ansia da prestazione che minano ogni giorno il rapporto con i nostri figli.
Le regole sono funzionali alla vita e per questo sono educanti.
Una regola è impersonale e prescinde le emozioni e relazioni.
E’ più facile quindi farla rispettare e rispettarla, perché non evoca emozioni profonde e invischianti.
Rassicura e rinforza il ruolo educativo e autorevole del genitore.
3) E ora ridefiniscile!
Rivedi tutte le regole che hai elencato in precedenza seguendo questi criteri e fai una bella selezione: cancella dal foglio (e dalla tua testa) quelle che consideri inadatte o inutili, ridefinisci quelle che funzionano ma che magari sono malposte e riscrivile correttamente (anche nel tuo cuore) e rendile manifeste.
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Se pensi di aver bisogno di chiarimenti o vuoi essere certa che le tue regole siano adeguate all’età dei tuoi bambini, che siano davvero utili ed espresse correttamente, confrontiamoci durante una consulenza. Potrebbe aiutare a evitare tanti confini e urlate inutili e dolorose per la tua famiglia.
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