Hai un bambino oppositivo? Urla e confilitti sono all’ordine del giorno, anche se non ha più 2 anni? Il “no” è l’unica parola che esce dalla sua bocca? Ti senti sopraffatta dal suo tono di sfida continua e dai suoi modi ribelli e aggressivi?
Ti spiego cosa sta succedendo e ti propongo una via d’uscita duratura.
Il mio bambino dice sempre no: è un bambino oppositivo?
L’oppositività, la “ribellione”, la voglia di manifestare la propria volontà e identità, fanno parte integrante dell’essere umano in crescita. Il bambino manifesta progressivamente il suo temperamento, i suoi interessi, i suoi desideri. E lo farà anche a costo di battere i piedi a terra, arrabbiarsi, scagliare un giocattolo o sbattere la porta della propria cameretta da adolescente.
Queste modalità di opposizione e conflittualità sono tappe normali di uno sviluppo fisiologico, sono opposizioni sane, che gli permettono di crescere nel rispetto della propria natura e nel pieno delle sue potenzialità.
Il bambino fortemente oppositivo invece, è così SEMPRE.
Per la maggior parte del tempo è cupo, aggressivo, sempre infelice, risponde sempre male, mettendo costantemente a disagio chi gli è intorno, senza rispettare regole, limiti, o orari.
- Dice di no a priori, di fronte a qualsiasi proposta.
- Mette i bastoni tra le ruote a qualsiasi programma.
- È allergico a qualsiasi regola, limite, o convenzione sociale.
- Il bambino oppositivo è un bambino molto arrabbiato e molto frustrato
- Vive un livello di rabbia costante, intensa, profonda.
- Percepisce un senso di ingiustizia perenne.
- Si sente sempre profondamente incompreso
Il bambino oppositivo è un bambino che soffre, è in difficoltà, non ce l’ha con te.
Se il tuo è un bambino oppositivo, lo sai. Lo percepisci chiaramente, perché tanto sta male lui, tanto stai male anche tu. E’ facile sfociare in relazioni difficilissime, conflitti intensi, modalità di comunicazione aggressive e profondamente dolorose. Sempre.
Non ci sono fasi, momenti della crescita, episodi nell’arco della giornata. E’ una situazione costante, da cui sembra non esserci via di uscita
Nemmeno quando il bimbo ha un comportamento positivo: la mamma lo loda, desidera abbracciarlo, baciarlo, manifesta gioia per il successo del figlio, e lui invece la respinge in malo modo. Questo succede quando questi comportamenti aggressivi e rifiutanti si perpetuano, il bambino sente di non “meritarsi” l’affetto del genitore e non riesce nemmeno a “tollerare” i gesti positivi. Queste sono vere e proprie pugnalate al cuore. Il sentirsi così duramente e ingiustamente rifiutata, genera anche in lei rabbia e ancore, innescando così una circolarità di negatività da cui non si riesce ad uscire
Essere mamma di un bambino oppositivo
Essere madre di un bambino o una bambina oppositiva è faticoso, sfibrante, logorante. E’ un dolore costante, tanto quanto la sua oppositività. E’ un coltello che entra nel profondo del cuore, ad ogni “no”, in modo sempre più profondo e intenso.
Una mamma di un bimbo tanto arrabbiato e aggressivo è una mamma che vive un profondo senso di colpa e di fallimento.
Sente di essere responsabile di questa situazione ma non riesce a capire il motivo, dove ha sbagliato, cosa deve fare per migliorare la situazione, come uscirne. Qualsiasi cosa faccia o non faccia non ottiene mai nulla di positivo, nessuno spiraglio, nessun barlume di apertura, nessuna tregua.
Come mai un bambino diventa tanto oppositivo?
Tralasciando situazioni di reale abbandono, traumi, carenze affettive importanti, nella maggiorpate dei casi, a monte, c’è una profonda incomprensione dei bisogni, del temperamento, degli interessi, delle modalità di reazione e comportamento del bambino stesso.
Il genitore non capisce perché il bambino si comporta in un certo modo e che emozioni prova in certe situazioni o contesti, quindi sembra non volerlo ascoltare, accoglierlo e amarlo per quello che è.
A monte possono esserci bambini plusdotati, bambini altamente sensibili, bambini introflessi, con disturbi dell’apprendimento, non riconosciuti, non capiti, e quindi, giustamente arrabbiati e frustrati.
Se l’incomprensione perdura nel tempo l’oppositività diventa una legittima difesa e uno stile di vita normale.
Come reagisce una mamma di un bambino oppositivo?
E’ una mamma stanchissima e sfinita, depressa, delusa, che tende a reagire in modi completamente opposti e altalenanti :
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si trasforma nella signorina Rottermhier di Heidi e sfodera il pugno duro.
Stila un elenco lunghissimo e rigidissimo di regole ferree, le espone al bambino, le scrive e diventa improvvisamente inflessibile di fronte a qualsiasi minima infrazione delle stesse. Nella migliore delle circostanze, consapevole del suo desiderio di essere una mamma buona e attenta, dà il meglio di sé inventandosi il modo più divertente, creativo, allettante per esporre queste regole e farle rispettare. Acquista tabelloni con stelline, premi e adesivi glitterati, crea cartellini colorati, stampa disegni promemoria divertenti, nella speranza di edulcorare la pillola e scatenare la voglia di “fare il bravo” nel proprio bambino. L’impegno è massimo, la buona volontà pure, l’aspettativa di far funzionare tutto perfettamente è altissima. La delusione, lo è altrettanto.
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Sfinita e delusa per tutti i tentativi fallimentari, si abbandona allo sconforto e lascia che il bambino completamente libero.
Inizialmente felice, il bambino fa ciò che vuole, la mamma non mette più limiti, le urla si placano, i conflitti diminuiscono, la mamma piange più di prima, si sente una strega cattiva, inutile e deleteria. Ma al contrario, senza più una guida, senza l’attenzione del suo caregiver, senza un limite e un contenitore emotivo, il bambino si sente ancora più perso, ancora più solo, abbandonato nella sua stessa rabbia, in balia delle sue stesse emozioni e la situazione diventa ben presto esplosiva
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L’alternanza di “metodi duri” e “disciplina dolce” diventa il mood quotidiano di quella famiglia, dove si finisce per non capirci più niente.
A seconda degli stati emotivi del momento, la stessa infrazione viene vissuta in modo completamente diverso ogni giorno. Talvolta è la fine del mondo, con urla potenti, oggetti che volano e rabbia furibonda che sbarella i cuori. Il giorno dopo è silenzio assordante, stanco lassismo, inutile immobilismo. Non c’è coerenza, non c’è comprensione del problema, non c’è via di uscita: solo confusione, scarsa autostima, disgregazione del legame di attaccamento. Dolore.
Come aiutare un bambino oppositivo e la sua mamma ad uscire dall’incubo? Ecco la mia ricetta “anti-NO”
Di fronte a tanta aggressività, rabbia, e dolore, è difficile pensare che esista una via d’uscita, una strada da percorrere, uno stile educativo vincente.
Eppure c’è. E’ una terapia miracolosa, che funziona sempre.
Se si identifica il bisogno primario, da cui derivano i sintomi della malattia, la cura sarà mirata e definitiva. E un bambino oppositivo ha bisogno solo di amore e comprensione
La mia ricetta contro opposizione, rifiuto, conflitti e aggressività prevede 2 farmaci con una posologia ben precisa:
Immagina che AMORE e COMPRENSIONE siano delle pillole miracolose: più ne dai e più in fretta agiscono, in modo duraturo, provocando miglioramenti e esponenziali e senza presentare alcun effetto collaterale
- Parti con dosi massicce di Comprensione.
Quando si usa comprensione il bambino improvvisamente si disvela. Si inizia a comprendere il perché di certe richieste, i suoi meccanismi di reazione, di difesa, le emozioni che prova, i desideri che ha, i talenti che nasconde. E si impara a prevedere il suo comportamento, a capire cosa lo scatena e cosa può aiutare a prevenire l’opposizione la rabbia. Usando comprensione il bambino inizia finalmente a sentirsi visto per quello che è e per quello che prova, si apre al mondo, si sente accettato e finalmente anche accolto.
- E’ il momento di usare Amore.
In abbondanza. Senza alcun tipo di condizione. Qualunque cosa dica o faccia il tuo bambino. Senza sentirti ferita, senza metterla sul personale, senza che il suo dolore diventi il tuo: Ama e basta. Manifesta il tuo amore con accoglienza e rispetto di fronte alle sue difficoltà. Accoglilo sempre. Perdona. E nello stesso tempo sii una guida, forte e sicura. Non cedere di fronte a ciò che non va, ma prima di intervenire sull’errore, gratifica ciò che di bello e di buono c’è in lui. Carica la sua autostima, in modo smisuratamente pieno di affetto, non lesinare, sii sincera e dai fiducia, anche di fronte al no, alla manifestazione sgarbata, al rifiuto.
- Sii costante, un caterpillar della terapia! Non cedere, non farti vedere angosciata o triste, ma agisci per sgretolare il muro di rabbia e di dolore con amore e comprensione. Quanto più alto e spesso è il muro quanto più costante e lungo sarà il lavoro, ma i risultati saranno impagabili ed esponenziali.
- Agisci come un terapueta, con il giusto distacco, lucidità, sicurezza, consapevolezza, equilibrio e forza. Anche di fronte alle ricadute difficili, anche di fronte alle emozioni più intense. Non avere timore e abbi fiducia nella terapia. Ciò che vedrai una volta caduto il muro sarà qualcosa di spettacolare e la gratitudine infinita.
E’ arrivato il momento di mettere uno stop a tanto dolore e a trasformare la tua famiglia e la relazione con il tuo bambino o la bambina in una relazione davvero serena, gratificante e arricchente per tutti!
Photo by Brett Jordan on Unsplash
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