Quando si pensa alle parole “lavoro e burnout” si evocano immagini negative: una lavoro stressante che accentua la fatica della quotidianità di una mamma. Ma se non fosse sempre così? E se invece lavorare ti salvasse dal burnout famigliare?
Scopri come rendere il tuo lavoro un momento di cura e non solo una fonte di stress.
La mamma lavoratrice in Italia: un lavoro che crea burnout
In Italia , il solo fatto di essere donna ti pone nella condizione di avere meno possibilità di essere assunta (nonostante livelli di studio e competenze migliori), ti impone stipendi più bassi e possibilità di licenziamento maggiori (mobbing).
A partire dalla solita frase durante i colloquio “ha figli?” /“vorrebbe avere dei figli?” che inevitabilmente stronca a priori, fino ad arrivare alla continua bocciatura delle richieste di part -time o dello smart-workig (snobbate prima del Covid).
Lavorare e avere dei figli in Italia è una vera impresa. Quasi sempre fonte di ulteriore stress e fatica e a carico quasi esclusivo delle madri. (Come se i figli fossero tutti senza padri…)
La mamma lavoratrice si trova alle prese con equilibrismi continui tra la gestione degli impegni lavorativi, le malattie dei figli, le riunioni a scuola, gli scioperi, gli allenamenti sportivi, le visite mediche, l’organizzazione dei grandi eventi di famiglia, SENZA permessi né ferie straordinarie dedicate esclusivamente ai genitori (come auspico che sia in futuro), e SENZA uno stipendio adeguato al numero di figli avuto (come dovrebbe essere in una nazione che premia chi garantisce il futuro del Paese)
In tale contesto una mamma lavoratrice non può che essere devastata, distrutta, affaticata, sfinita, insoddisfatta, nervosa, preoccupata, SEMPRE.
Uno stress che diventa parte del suo modo di essere costante, con chiunque in qualsiasi contesto. Tanto da compromettere il suo stato di salute, la relazione con i suoi cari, il clima famigliare, la comprensione e il supporto ai suoi stessi figli.
Questo è un lavoro che crea burnout e distrugge le famiglie
Quando il lavoro può renderti una mamma più felice e curare il burnout
Ci sono situazioni invece nelle quali il lavoro è una panacea, un momento di benessere e di soddisfazione che può contribuire a limitare lo stato di stress e burnout che potenzialmente tutte le mamme si trovano a vivere.
Quando il tuo lavoro è la tua passione
Si dice “Fai il lavoro che ti piace e non lavorerai mai nella tua vita” ed è proprio vero. Se il tuo è un lavoro che ti appassiona e ti carica di entusiasmo, sarà sicuramente fonte di soddisfazione e ricarica. Non sarà un lavoro che ti prosciuga ma un’attività che ti rigenera.
Quando il lavoro ti dona del tempo esclusivo
Se il tuo lavoro ti permette di dedicarti al tuo interesse, ti lascia spazio per pensare, creare, fare ciò che ti piace, sarà esso stesso un tempo dedicato a te stessa. Se ben gestito questo tempo sarà una panacea e non richiederà altri tempi da sacrificare alla famiglia, permettendoti di vivere più serenamente il tempo fuori e dentro casa.
Quando ti permette di vivere relazioni extradomestiche
Quando il lavoro è fatto di relazioni, reti, collaboratori, utenti, ti permette di relazionarti con persone al di fuori dei membri della tua famiglia e questo può essere stimolante e appagante. Parlare con persone adulte e non solo con bambini, discutere di temi profondi e non solo di lego e torri di legno, confrontarsi sulle proprie emozioni di donna e non sempre solo del tuo ruolo materno, possono essere tutte situazioni generatrici di grande benessere.
Quando ti permette di consolidare la tua autostima
Essere madre è il lavoro più difficile del mondo e per quanto tu possa sforzarti di leggere, imparare e comportarti nel modo migliore possibile, spesso inevitabilmente ti trovi a fare i conti con il fallimento, il continuo snervante compromesso, lo scontro tra aspettative e realtà. In ambito lavorativo, sembra paradossale, ma capita molto meno. Se lavori bene, la realtà per la quale lavori è efficiente ed organizzata, le tue competenze valide, è molto probabile che tu raggiunga i tuoi obiettivi lavorativi in modo più lineare, frequente e soddisfacente. Questo consolida il tuo livello di autostima, ti fa sentire competente e adeguata e ti fa un gran bene!
Quando ti garantisce un guadagno adeguato
Per quanta fatica possa comportare il tuo lavoro, esso comunque è remunerato e ti dà un ritorno. Se il lavoro che vivi ti garantisce un’entrata adeguata e giusta, questo ti porta una compensazione commisurata al tuo impegno e ti fa stare in pace con il mondo. Percepisci la tua fatica premiata e senti di non aver subito torti.
Perché il lavoro positivo ti fa sentire una mamma più felice?
Perché migliora il tuo livello di autostima e ti fa sentire bene con te stessa, valida per ciò che sei, competente in ciò che fai. Dà un esito positivo al tuo impegno, un premio per le tue fatiche, un riconoscimento a ciò che sei.
Perché ti permette di essere libera, anche sola magari. Tu e i tuoi pensieri, le tue sensazioni le tue emozioni. E talvolta questa solitudine è davvero un gran toccasana!
Oppure ti permette di stare in compagnia di adulti stimolanti, fare discorsi profondi, mettere in moto pensieri che ti rendono viva.
Anche pranzare seduta ad un tavolo tranquilla e servita è già di per sé estremamente terapeutico per chi, come te, è perennemente in rincorsa, mangia in piedi, litiga con i figli e fa i conti tutti i giorni con i loro gusti culinari eccentrici e assurdi.
Perché ti permette di essere felice con te stessa, per te stessa, indipendentemente da chi ti circonda. E questa sensazione qui è davvero galvanizzante. E’ ciò che rigenera il corpo e lo spirito in pochi minuti, è ciò che ti appaga e ti riempie di soddisfazione.
Non sempre questo accade in famiglia.
I figli desiderano la mamma perfetta e non lesinano critiche quando, inevitabilmente, non sarai come loro se la aspettano e te lo faranno pesare.
E per quanto ti amino e te lo manifestano, non lo faranno sempre nel modo in cui lo vorresti. Saranno più le volte nelle quali vi scontrerete, il confronto sarà acceso, le volontà si mescoleranno e la tua pazienza sarà messa a dura prova.
La fatica fisica è spesso smisurata, senza possibilità di pause pranzo, soste o pause notturne.
E a fine mese non si riceve alcun compenso economico per il lavoro svolto e questo, alla lunga, è frustrante e genera un profondo senso di ingiustizia e di malessere che si traduce in rabbia e nervosismo continui.
Un lavoro positivo può essere una ricarica energetica importante, può essere quel momento antistress che ti permette di affrontare tutto il resto in modo più sereno, con meno fatica e senza andare in burnout ad ogni minima richiesta dei tuoi bambini
Non sempre la cura per il burnout delle mamme è una giornata alla Spa o lo shopping con le amiche. Molto più profondo, appagante, duraturo ed efficace, può essere anche il lavoro. Purché sia voluto, interessante, soddisfacente egestito in piena conciliazione con i tempi della famiglia.
Mission Impossible?
Se le condizioni politiche e sociali del paese Italia volessero davvero la conciliazione famiglia e lavoro le soluzioni non mancherebbero e fare figli non sarebbe più visto come un dramma e una difficoltà, bensì una grande meravigliosa risorsa, da coltivare e valorizzare.
QUI trovi il video che ho realizzato in occasione della Festa della Mamma 2020, in polemica con un sistema che fa della maternità un problema e non un investimento per il futuro del mondo. Ha avuto parecchie visualizzazioni a riprova del tema critico e particolare sentito.
Nel frattempo che l’Italia decida di cambiare le sue politiche famigliari, il mio consiglio è di non soccombere al burnout ma di crearti il lavoro che desideri o di rendere il tuo ancora più a misura di mamma!
QUI trovi il mio video/webinar GRATUITO “VOLERE È POTERE” : un video potente, per tirare fuori il tuo potenziale, la tua voglia di cambiare, per permetterti di raggiungere i tuoi obiettivi, e di sentirti finalmente felice e in equilibrio tra tutto.
E se, anche tu come me, hai scelto la libera professione, o ci stai pensando, il mio percorso Brand and Care può aiutarti a fare la differenza!
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Complimenti per l’articolo! Io tornerò a lavoro (che amo e dove ho intessuto relazioni positive, a volte anche amicizie) tra meno di un mese, al termine della maternità facoltativa. Ho sentimenti contrastanti ma prevale la convinzione che tornare a fare ciò che mi piace e per cui sono congruamente remunerata migliorerà anche il mio modo di essere mamma. Un abbraccio!