Quando la mamma torna dal lavoro gli scenari che le si presentano possono essere i più svariati! Dal tornado dei figli che la sommergono di parole, abbracci, richieste, lamentele, al gelo di quelli che la ignorano completamente, alla visione del caos in salotto e della lavatrice che straborda di panni da lavare.
Cosa succede quando la mamma torna dal lavoro e cosa fare nelle diverse circostanze?
Se sei una mamma che lavora fuori casa tutto il giorno, magari lontano e rientri solo a tardo pomeriggio/sera, il rientro in casa rischia di diventare uno dei momenti più difficili della giornata.
Apri la porta e si scatena il vociare dei nonni o della tata che ti raccontano tutto e si sfogano di tutte le cose andate storte durante la giornata, ti ritrovi circondata dai bambini che vorrebbero solo giocare con te e sono carichi a mille, e tu che sei sfinita, con la pazienza sotto i tacchi, il senso di colpa che incombe e il nervosismo pronto a scattare a molla.
Cosa fare quando la mamma torna dal lavoro ed è travolta dalla fatica?
Se anche tu vivi questa situazione, prima di entrare in casa, concludi davvero tutto quello che stai facendo (la chiamata di lavoro in macchina, la spesa da sistemare nei sacchetti, la chiacchierata col vicino di casa incontrato in ascensore). Chiudi tutto, fai un bel respiro, preparati al peggio, chiudi gli occhi 10 secondi e solo allora, varca la porta. 🙂
1 -Argina gli adulti
Parla con i nonni o la tata e spiega loro che quando rientri in casa c’è bisogno di un passaggio di consegne rapido, conciso e il più silenzioso possibile. Questo non significa mancare di rispetto o affetto, ma spiega loro che sono minuti cruciali, che i bambini hanno la precedenza su tutto e che c’è bisogno di definire alcune priorità.
Basta infatti un nonnulla, per scatenare litigi e conflitti, causati solo da tempistiche sbagliate e sollecitazioni eccessive. Accordatevi per parlarvi prima, magari vi telefonate velocemente mentre stai rientrando in tram o in macchina, oppure più tardi, oppure molto velocemente scambiandovi solo le informazioni principali.
2- Priorità ai bambini
Cerca di dare subito attenzione ai tuoi bambini non appeni entri in casa.
Con buona pace della cena o di altre incombenze. Imposta il timer e prova a definire una piccola routine di “incontro”. Magari 10 minuti di coccole sul divano prima di qualsiasi altra cosa, oppure 5 minuti in cui a turno ciascuno racconta qualcosa, oppure un momento di gioco a terra sul tappeto senza nessun’altra interferenza.
Ti assicuro che al suono del timer, passati 10/15 minuti in questo modo, sarà più facile per i tuoi figli calmarsi e dedicarti con più tranquillità alle incombenze del rientro a casa (docce comprese).
3- Concedi spazio e tempo alle emozioni e ai “capricci”
Non preoccuparti degli eventuali momenti di litigio o “capriccio” improvvisi, che si innescano sempre proprio in quel momento. È normale.
È come se il tuo ritorno innescasse la voglia di dare (finalmente) libero sfogo a tutte le tensioni e fatiche della giornata. È anche l’emozione intensa di rivederti che scatena stimoli ed emozioni difficili da contenere e da gestire con parole e gesti tranquilli. Le emozioni forti richiedono parole, toni, gesti altrettanto forti e a volte i bambini non riescono a contenerli o misurarli. Non preoccuparti. Una volta che la confusione e il marasma del rientro sono passati, le emozioni (anche con pianti e capricci…) calmate, poi il resto della serata andrà meglio.
Fatti forte di questa consapevolezza, metti dei filtri al tuo cuore, aspettati queste “scene”, accoglile, assecondale e poi dai lo stimolo ad andare avanti e continuare come se niente fosse successo! In questo modo, urla e litigi finiranno in fretta, i bambini si sentiranno subito accolti e compresi e passeranno subito dopo alla voglia di coccole e giochi, in modo più collaborativo e sereno
4- Organizzati al meglio
Organizza le tue cene e le tue incombenze in modo efficace e risparmia tempo.
- Cucina e congela durante il week end
- Utilizza elettrodomestici che ti permettono di avviare la cottura mentre ti dedichi ad altro
- Fai lavatrici o altre piccole faccende mentre parli con i tuoi bambini,
- Organizza per loro delle attività interessanti che li intrattengano in questo faticoso momento della giornata. Il materiale destrutturato può essere un’ottima idea. Da sistemare dopo cena, senza stress.
- Chiedi aiuto e collaborazione al papà : sincronizzate tempi e mansioni così come si effettua un Pit-Stop in formula uno! Coinvolgilo in questa pianificazione, sfrutta la capacità gestionale maschile, chiedi a lui di progettare delle routine efficaci per tutti! È una sfida difficile, per pochi! Ma questo potrebbe galvanizzarlo nell’occuparsene e rendersi conto delle reali difficoltà di questa fase della giornata. (e se lui non è in grado di pensarci, chiedi almeno che esegua quanto da te pianificato! ;-P)
Come evitare il burnout del rientro a casa dal lavoro?
Sono sicura che i suggerimenti che ti ho dato daranno i loro frutti e ti aiuteranno a gestire meglio questo momento così delicato ed importante.
Man mano che i bambini crescono un po’ e diventano più grandi, prova anche a definire con loro dei limiti e delle routine che tengano in conto le loro esigenze tanto quanto le tue (e quelle del papà).
Trova accordi e compromessi
Racconta ai tuoi figli come ti senti quando torni stanca dal lavoro, cosa potrebbe essere bello fare tutti insieme per stare meglio, fatti raccontare le loro emozioni e desideri e accordatevi in modo tale che tutti possiate godere della vostra presenza, ma anche che abbiate la possibilità di ritagliarvi dei piccoli momenti di pace e solitudine.
Trovate dei compromessi, usate i timer, definite tempi e spazi affinché ci sia un momento piacevole per tutti.
Insegna il valore della solitudine e del silenzio
Durante il week end mostra loro la possibilità di avere spazi di solitudine, momenti in cui possono fare ciò che davvero vogliono, da soli. Mostra il bello di questi momenti, i lati positivi di stare in silenzio e da soli, per qualche momento. E spiega che questo vale anche per te.
Non appena sono un po’ più grandicelli, abituali ai momenti “della mamma”. Inizia con i 10 minuti di timer. In questi 10 minuti la mamma è impegnata nel suo momento di solitudine e silenzio e non si può disturbare. Lo so che sembra impossibile, ma se non fai mai niente per provarci e per andare in quella direzione, non lo otterrai mai.
E se il problema è il tuo senso di colpa… allora parliamone! Questa è un’altra storia. 😉
E se sei in smart-working, cosa succede?
Non sempre il lavoro agile è la panacea di tutti i mali. Io lo reputo ottimale per la gestione di una famiglia e utilissimo alla reale conciliazione famiglia/lavoro, ma quando i figli sono fisicamente in casa mentre si sta lavorando, allora la situazione diventa più complessa.
Quando lo smart-working è solo occasionale o su turni, la confusione rischia di esasperare ancora di più il problema. La mamma a volte c’è, a volte no, secondo un calendario incomprensibile ai bambini, a volte va a volte torna, e quando c’è è come se non ci fosse! Insomma, non è certo facile per un bambino comprendere bene questa modalità.
In tutti questi casi, è ancora più importante:
- Avere pazienza
- Vivere con grande flessibilità
- Porsi aspettative realistiche
- Fare richieste adeguate
- Preparare e spiegare ai bambini per tempo gli eventi della giornata
- Aiutarli con calendari, disegni, timer
- Definire priorità
- Lavora sulla tua organizzazione
Se senti di aver bisogno di una bussola in questo marasma parliamone in consulenza.
E in ogni caso, mi raccomando ricorda: fai un bel respiro, pronta ad aprire la porta? … Via! ;-D
photo by Andrea Picquadio