Terrible two e alta sensibilità: un’abbinata esplosiva!
Cosa succede ai bambini altamente sensibili quando entrano nella fase dei due anni? Come vivono il periodo regressivo, l’affermazione della propria indipendenza e la frustrazione di fronte al limite? E tu, mamma, come ti senti in questa situazione? Rischi di esplodere anche tu?
In questo articolo affronteremo tutto questo, dandoti chiavi di lettura del tuo bambino e strategie concrete per aiutarlo.
Il periodo dei due anni
Durante il secondo anno di vita, il piccolo si trova ad affrontare una fase di per sé intensa e delicata, che nel suo caso, rischia di essere esplosiva.
Tutti i bambini dai 15 mesi in avanti, iniziano a manifestare ogni giorno sempre di più, il loro temperamento, la loro identità, i loro interessi e il loro stile. Siamo solo agli albori di questo processo, ma i primi passi in una certa direzione sono già a volte ben definiti.
Il desiderio di esprimere se stessi, la particolare reazione di fronte a certi eventi, la modalità con la quale cercano e si relazionano con gli altri bambini, con gli adulti, è già significativa di tante cose.
Nel secondo anno di vita, il compito di tutti i bambini è buttarsi nel mondo e iniziare a MISURARSI CON ESSO. Il compito dei genitori è quello di accompagnare i bambini a realizzare loro stessi, pur rimanendo all’interno di determinate MISURE e LIMITI (nel rispetto degli oggetti, natura e persone)
Un compito apparentemente contraddittorio quindi, che li pone spesso in conflitto, ma nello stesso tempo anche complementare.
Da un lato il bambino vuole manifestare se stesso, inizia ad impuntarsi di fronte alle cose che desidera fare o avere, manifesta gusti, vuole decidere in autonomia e disporre di se stesso e del proprio corpo come vuole. Dall’altro deve cominciare a conoscere e rispettare le norme di convivenza sociale, il rispetto della volontà e oggetti altrui, ma anche fare i conti con i propri limiti, le proprie capacità e fragilità.
E’ per questo che viene denominato un periodo “terribile”. Perché è faticoso e intenso, c’è in ballo un grande cambiamento.
Nei bambini altamente sensibili, questo periodo, con questa contraddittorietà e transitorietà che lo contraddistingue, può essere vissuto in modo più difficile
Il bambino altamente sensibile
Come ho già descritto QUI, le caratteristiche principali dei bambini altamente sensibili, in sintesi, sono:
- un sistema nervoso particolarmente ricettivo e reattivo (ogni stimolo, anche minimo, provoca reazioni intense)
- un processamento più profondo delle informazioni (ogni dato viene recepito in modo intenso, con forte interiorizzazione e elaborazione)
- una maggior consapevolezza dei dettagli sottili (non gli sfugge nulla, specie il “non detto”)
Percepiscono più stimoli (fisici ed emotivi) e più intensamente della media. E questo può provocare disagi e suscettibilità, spesso fraintesi e non accettati dal contesto familiare o scolastico.
I tratti dell’alta sensibilità (che ricordiamo essere genetica) si manifestano fin dall’epoca neonatale anche se molti genitori (né professionisti) non li riconoscono e non ci si rendono conto subito di avere a che fare con un bambino altamente sensibile. Man mano che la crescita avanza è sempre più facile osservare certe dinamiche e ricondurle alla particolare sensibilità
Intorno ai due anni un bambino sensibile vivrà la vita e le sue relazioni secondo le sue caratteristiche specifiche, e cioè in modo più intenso o diverso dalla maggior parte degli altri bambini.
Come si caratterizza l’abbinata Terrible Two e Alta Sensibilità?
Se la caratteristica tipica di questo periodo è il misurarsi con se stessi, i propri limiti e quelli imposti dall’esterno, è molto probabile che il bambino ipersensibile si trovi in maggiore difficoltà rispetto ad altri.
La stimolazione cui è sottoposto il bambino di 2 anni è molto alta: spesso vive un contesto di comunità (nido) per tante ore al giorno, mangia e dorme in ambiente non suo, con rumori, odori e condizioni nelle quali non si trova a suo agio. Ma anche in casa la situazione non è da meno: i conflitti con i fratelli, la mamma che lavora, i nonni che hanno le loro aspettative ed abitudini, la noia, eventuali tensioni familiari.
Non è semplice per un bambino processare tutti questi stimoli senza esserne travolto
Di fronte alla semplice caduta della costruzione che sta facendo, la maggior parte dei bambini se ne fa una ragione e, per quanto arrabbiato, ben presto se ne capacita.
Il piccolo altamente sensibile, invece, vive questa condizione come una sua disfatta, una sua incapacità, una lotta contro la sua volontà e il resto del mondo, una profonda ingiustizia nei suoi confronti. E’ capace di sentirsi vittima incompresa e quindi arrabbiarsi anche con gesti eclatanti e incomprensibili.
I limiti, le regole, le leggi della fisica, le convenzioni sociali, sono fonte di forte stimolazione, di potenziale burn-out, di frustrazione che il bambino sensibile fa fatica ad accettare, alimentando stress, rabbia o paure che degenerano in “capricci epocali, “scenate isteriche” “sceneggiate teatrali infinitamente lunghe” che hanno enorme impatto sul bambino e tutti coloro che lo circondano.
Come il bambino altamente sensibile di 2 anni, manifesta il suo disagio
La lamentela, il piagnucolio
Di solito si lamenta spesso, piagnucola, si innervosisce in modo più marcato di altri bambini se ha fame, sonno, caldo, freddo e non può essere accontentato e accolto nei suoi bisogni in tempi brevi. Ma anche se si trova a dover camminare 5 minuti sotto il sole, aspettare il fratello maggiore che esce dagli allenamenti, se si fa un minuscolo taglietto cadendo da 5 cm, se non riesce a inserirsi nel gioco con altri bambini etc…
Essendo vissuto tutto come estremamente faticoso, stancante, intenso, la lamentela è spesso una costante.
Il morso
A questo età è normale che i bambini abbiano una oralità ancora molto marcata, è fisiologico anche che cerchino il seno, che siano abituati a succhiare un ciuccio o un oggetto transizionale.
Ed è altrettanto fisiologico che utilizzino la bocca per esprimere le loro emozioni più profonde.
Se le emozioni sono troppo intense, o vengono percepite come tali, o se la stimolazione sensoriale presente nel contesto è percepita come eccessiva (troppo rumore, troppe voci, troppe luci..) può accadere che questa oralità si traduca in morso.
Bambini che, in pochi istanti, si lanciano e mordono la mamma o il fratellino o il compagno di asilo, quasi sempre hanno avuto il forte impulso di dover scaricare un carico emotivo o fisico troppo intenso da gestire in quel momento. Potrebbero essere particolarmente felici ed emozionati per una cosa molto eccitante, così come aver visto due amichetti giocare insieme, e sentirsi escluso e geloso.
Il lancio degli oggetti
Un bimbo di due anni che sta accumulando stimolazione troppo intense ha bisogno di lanciarle via lontano da sé.
In questo caso non si parla di bambini piccoli che sperimentano la caduta e il rumore dell’oggetto, ma di bimbi grandicelli che volutamente hanno bisogno di scaricare la loro tensione emotiva o fisica attraverso il lancio di un oggetto.
Il lancio simbolicamente allontana via da sé ciò che è troppo forte, ma anche permette una intensa e rapida scarica fisica ed emotiva,senza bisogno di alzarsi, camminare o fare lunghi sforzi.
E’ un segnale di SOS, si sovraccarico, un bisogno di fare qualcosa di più costruttivo e interessante , o una richiesta di aiuto da parte dell’esterno per poter ripristinare calma e lucidità. A volte può essere dettata anche dalla semplice frustrazione di non riuscire a fare una cosa e arrabbiarsi tanto da volersene liberare (il pezzo della torre che cade, la matita che si rompe, il giocattolo che non si incastra…)
Il NO per partito preso
I 2 anni sono tipicamente l’età del NO. Il momento nel quale vengono posti limiti continui dall’esterno ma anche vengono posti dal bambino nei confronti del mondo. Generalmente è una fase intensa e prolungata, ma che tende a passare in modo talvolta anche divertente, con episodi buffi o piccoli momenti di “impuntamenti” generalmente risolti facilmente e in breve tempo.
Nei bambini altamente sensibili il NO può diventare una condizione di fondo continua, intensa ed irremovibile. Tanto intenso è ciò che vivono interiormente e altrettanto è come lo manifestano. Se sentono di voler affermare la loro identità, lo fanno in modo eclatante, evidente, impossibile da non comprendere. E trovare equilibri e compromessi tra le esigenze e le volontà di tutti, non è mai semplice e può essere profondamente stancante per un intera famiglia
La mamma al centro della bufera “Terrible Two e Alta Sensibilità”
Tutti i bambini a questa età sono faticosi, ma i bambini sensibili lo sono in modo particolare.
Sono sfinenti, non danno tregua, costantemente attaccati alla mamma (l’unica che potenzialmente li accetta incondizionatamente sempre, nonostante tanta fatica!), fisicamente sempre addosso, quasi a voler scaricare continuamente su di lei o sull’adulto di riferimento, tutta quella fatica interiore e fisica che stanno vivendo.
Ogni cosa è un problema. Non si riesce a trovare un equilibrio. Il no è un dramma. E’ una continua lotta.
La mamma desidera letteralmente togliersi di dosso questo carico cui non era preparata e che spesso non comprende. E tanto più cerca di allontanare il bambino da lei e tanto più il bambino si “accozza” ancora di più, atterrito dalla possibilità di essere rifiutato, abbandonato, allontanato.
Sono i periodi in cui, se si allatta, si può arrivare ad “odiare” il momento dell’allattamento, momenti nei quali si pensa di insegnare al bambino a dormire da solo nella sua cameretta, e di fronte al fallimento di certi metodi (quasi inevitabile su questi bambini) la rabbia aumenta ancora di più.
Si inizia a pensare che avere un figlio sia stata l’idea peggiore del mondo, che si vorrebbe tornare indietro, che non si riuscirà ami più ad avere pace.
I litigi e le tensioni nella coppia rischiano di arrivare alle stelle, ci si colpevolizza vicenda e si percepisce il proprio bambino come “sbagliato”. Si cade facilmente in burnout
Tranquilla, fai un bel respiro.
Non c’è nulla di sbagliato in ciò che siete e in ciò che fate. C’è solo tanto bisogno di comprendersi e capire perché e come avvengono certe cose. Il resto verrà da sé e le strategie di sopravvivenza quotidiana arriveranno presto.
Parliamone in CONSULENZA e iscriviti alla NEWSLETTER per non perdere i prossimi articoli con tanti consigli su come affrontare anche questi difficili momenti
- Bambini altamente sensibili e scuola - 2 Maggio 2021
- La fatica delle mamme nel 2020 - 21 Dicembre 2020
- Bambino oppositivo: una soluzione alla vostra fatica - 7 Dicembre 2020